Il casinò di Campione d’Italia torna a respirare boccate d’ossigeno e cerca la sua strada guardando al futuro.
Dopo un lungo inverno, una lunga chiusura durata tre anni e mezzo la casa da gioco ha riaperto i battenti. Non soltanto il Covid, ma anche complesse vicende giudiziarie hanno inciso sulla sorte dello stabile dal 2018 ad oggi. Un concordato preventivo, approvato a fine settembre dai creditori, ha sostituito il fallimento dichiarato dal tribunale e revocato in Cassazione.
Lunedì il comune ha approvato alcune modifiche allo Statuto della società di gestione del casinò.
Al 7 ottobre 2022 però la cosa più importante appare l’omologazione del concordato, che sarà oggetto di dibattito nel corso dell’udienza che si terrà di fronte al tribunale di Como ai primi di novembre.
L’atto non è scontato, e avrà conseguenze decisive sul futuro del casinò ma anche dell’exclave, visto che il casinò è anche il principale datore di lavoro dell’abitato e la principale fonte di reddito delle casse comunali.
Il tribunale dovrà pronunciarsi sull’ammissibilità giuridica e la fattibilità economica del piano di concordato. I pareri delle parti coinvolte sono positivi ma saranno comunque i giudici ad avere l’ultima, definitiva parola su una storia che dura da troppo tempo.