L’ex sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, rivela in un’intervista concessa ad una testata del settore gioco i dettagli della proposta di privatizzazione del Casinò municipale di Venezia, un tentativo fallito durante il suo mandato nel 2012.
La sua amministrazione, guidata dal Partito Democratico, si era rivolta a Ernst&Young per cercare soluzioni alla crisi finanziaria del Casinò, ma l’opposizione sindacale e politica, insieme alle preoccupazioni del Ministero dell’Interno, hanno ostacolato il processo. Orsoni spiega che l’obiettivo non era di liberarsi del Casinò, ma di migliorarne la gestione, ottenendo vantaggi economici e una maggiore efficienza.
L’ex sindaco sottolinea che la privatizzazione avrebbe mantenuto il Casinò di proprietà comunale, ma con una gestione privata. Mentre la situazione a Venezia era critica, Orsoni ammette che non esiste un momento ideale per privatizzare un’azienda e che le decisioni dovrebbero basarsi sulle circostanze specifiche e sugli obiettivi. La gestione pubblica dei casinò, sostiene Orsoni, può fornire un freno alla ludopatia, ma riconosce che la situazione può variare a seconda del rapporto con il gestore privato.
Queste considerazioni sono particolarmente importanti in questo momento, perché potrebbero risultare utili ai gestori del casinò di La Vallée in provincia di Aosta. Tra monte Rosa e monte Bianco fremono infatti oggi 21 aprile 2024 animose discussioni intorno al futuro della lì presente casa da gioco, e le riflessioni del professor Orsoni offrono sicuramente spunti interessanti.