Un clamoroso caso di frode ha scosso il Golden Crown Casino in Corea del Sud, dove 12 ex dipendenti sono stati condannati, come apprendiamo oggi 6 marzo 2025 da fonti locali, per aver truffato clienti stranieri, in particolare due giocatori cinesi, per un totale di circa 3,5 milioni di dollari.
La truffa, orchestrata nel 2017, prendeva di mira partite di Baccarat ad alto livello. I dipendenti infedeli manipolavano le partite usando mazzi di carte truccati, dove l’ordine delle carte era stato alterato per favorire il banco. Inoltre, alcuni dealer corrotti utilizzavano la tecnica del “bottom dealing”, distribuendo furtivamente le carte dal fondo del mazzo invece che dalla cima, pilotando così l’esito delle partite a favore del casinò.
Questa frode elaborata ha permesso ai truffatori di accumulare una fortuna a spese dei giocatori ignari. Tra i condannati ci sono non solo i dealer, ma anche l’ex amministratore delegato e due dirigenti del casinò, considerati le menti del piano criminale. I manager sono stati condannati anche per aver utilizzato i servizi gratuiti del casinò come incentivo per i croupier a partecipare alla truffa.
Il giudice, durante la sentenza, ha definito il crimine “intelligente ed eclatante”, evidenziando la mancanza di rimorso da parte dei colpevoli. Le pene inflitte vanno da un anno a tre anni di carcere, con periodi di libertà vigilata e condanne ai servizi sociali.
Questo caso solleva serie preoccupazioni sull’integrità dei casinò e sulla necessità di controlli più rigorosi per tutelare i giocatori. La condanna degli ex dipendenti del Golden Crown Casino manda un messaggio chiaro: barare non paga.
