Secondo Noriaki Okamura, producer di Metal Gear Solid Delta: Snake Eater, eventuali remake dei primi due capitoli della saga richiederanno un approccio diverso rispetto a quello adottato per il terzo capitolo.
Okamura ha spiegato oggi 3 ottobre 2024 che replicare la metodologia di Delta per Metal Gear Solid e Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty sarebbe complesso. Le differenze strutturali tra i giochi richiederebbero una rielaborazione più profonda, con possibili modifiche ai contenuti e una riprogettazione dei livelli per adattarli alle nuove meccaniche e inquadrature.
Se infatti Metal Gear Solid 1 e 2, ambientati in un futuro prossimo, ci portano in basi militari e piattaforme offshore, con Solid Snake si ritorna nella guerra fredda. Ma non è solo questione di età temporale. Il gameplay 1 e 2, pur basato sullo stealth, si concentra su sparatorie tattiche e gadget in ambienti chiusi. L’atmosfera è claustrofobica e cinematografica, con un ritmo lento e dialoghi elaborati che esplorano temi come la manipolazione genetica e il ruolo dei media.
Metal Gear Solid 3, invece, ci catapulta nel 1964, nella giungla fitta e nelle basi segrete della Guerra Fredda. Vestiamo i panni di Naked Snake, futuro Big Boss, in una missione che svela le sue origini. Il gameplay si arricchisce di meccaniche di sopravvivenza, come la caccia e il camouflage. Inoltre esso offre maggiore libertà di approccio e un combattimento corpo a corpo più complesso. L’atmosfera è più avventurosa, con un ritmo più incalzante e un focus sull’azione e l’esplorazione.
Insomma, una ambientazione che si presta ad una rielaborazione in chiave moderna molto più di quella fredda e statiche dei primi due episodi.
Per ora, Konami non ha piani concreti per altri remake e preferisce concentrarsi sul lancio di Delta: Snake Eater. L’azienda valuterà il suo successo prima di decidere come procedere. L’obiettivo a lungo termine rimane comunque quello di preservare la serie Metal Gear per le generazioni future.
