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Taormina sogna il ritorno del Casinò: De Luca rilancia la sfida al “monopolio del Nord”

.L’accensione dell’albero di Natale a Taormina, donato dalla città di Asiago, si trasforma in un’occasione per riaccendere un’antica ambizione: il ritorno del Casinò nella “Perla dello Ionio”. Il sindaco Cateno De Luca, nel suo discorso di ringraziamento al sindaco di Asiago Roberto Rigoni Stern, ha infatti rilanciato la provocazione. Ha sottolineato come entrambe le città abbiano subito la chiusura dei propri casinò, proponendo di unirsi per sfidare l’attuale “monopolio ingiusto”, che concentra le case da gioco italiane esclusivamente nel Settentrione.

De Luca ha ricordato come il Casinò di Taormina rappresenti una “ferita” mai rimarginata per la città, un simbolo di un’opportunità negata. La chiusura, avvenuta negli anni ’60, ha privato Taormina di un importante motore economico e turistico. Oggi, a distanza di decenni, il sindaco De Luca torna a battersi per riportare i tavoli verdi nella capitale del turismo siciliano, denunciando un sistema che favorisce solo alcune aree del Paese.

La storia dei casinò in Italia è infatti segnata da momenti di grande splendore e da periodi di forte restrizione. Oggi 9 dicembre 2024, come ricordato da De Luca, solo quattro casinò sono attivi in Italia: Campione d’Italia, Saint-Vincent, Sanremo e Venezia. Tutti situati nel Nord Italia, a testimonianza di un divario che il sindaco di Taormina intende colmare.

Non è la prima volta che Cateno De Luca si schiera a favore dell’istituzione di un casinò in Sicilia. Già in passato, durante il suo mandato da sindaco di Messina, aveva proposto l’apertura di una casa da gioco nella città dello Stretto. Un’idea che, seppur accolta con interesse da alcuni, si è scontrata con le resistenze di chi teme le possibili conseguenze sociali legate al gioco d’azzardo.

La proposta di un gemellaggio tra Taormina e Asiago per riaprire i rispettivi casinò rappresenta auspica un riordino del settore che garantisca maggiore equità geografica. Un’iniziativa che, seppur ancora allo stadio iniziale, potrebbe aprire un dibattito nazionale sul ruolo dei casinò nel turismo e nello sviluppo economico dell’Italia.

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