Oggi, 13 giugno 2025, il colosso giapponese Nintendo celebra un lancio da record per la sua nuova console. L’azienda ha venduto 3,5 milioni di unità di Nintendo Switch 2 in tutto il mondo. Ha raggiunto questo incredibile traguardo in appena quattro giorni dal debutto sul mercato. Questo risultato stabilisce un nuovo primato per una console domestica, battendo i record di vendita precedenti.
Le vendite di lancio di Switch 2 superano nettamente quelle della Switch originale e della PlayStation 5 di Sony. Entrambe le console, infatti, vendettero meno nel loro intero primo mese di commercializzazione. La Switch originale vendette 2,7 milioni di unità in quel periodo. La PlayStation 5 raggiunse invece i 3,4 milioni di unità. Persino la PlayStation 2, la console più venduta di tutti i tempi, impiegò due settimane per superare la soglia dei 2 milioni di unità vendute. Questo successo segue una significativa impennata registrata nei preordini. Il solo negozio online dell’azienda in Giappone ha ricevuto 2,2 milioni di richieste. Per far fronte all’enorme richiesta, Nintendo ha già aumentato la produzione della console.
Nintendo prevede di vendere 15 milioni di console Switch 2 entro marzo 2026. Questo numero è all’incirca lo stesso che la Switch originale vendette nel suo primo anno di vita. L’analista Darang Candra di Niko Partners ha commentato questi sostenendo che sarà difficile per Nintendo mantenere questo slancio di vendite sul lungo termine. Candra ipotizza che i consumatori potrebbero decidere di acquistare in anticipo. Lo farebbero per evitare possibili aumenti di prezzo futuri dovuti ai dazi imposti dagli Stati Uniti. Le console destinate al mercato nordamericano sono prodotte principalmente in Vietnam. Quel paese è soggetto a una tariffa del 46%, attualmente sospesa solo fino all’inizio di luglio.
Il successo a lungo termine di Switch 2 dipenderà da due fattori chiave. Nintendo dovrà mantenere vivo l’entusiasmo del pubblico con un flusso costante di nuovi giochi di richiamo. Dovrà anche riuscire ad attrarre i giocatori occasionali nei mercati emergenti, fuori dalla sua tradizionale roccaforte nipponica.
