Oggi, 9 luglio 2025, la Procura di Avellino definisce il percorso giudiziario per i responsabili di una finta rapina a un centro scommesse di Atripalda. La procura ha ottenuto il giudizio immediato per due degli indagati, A.R. e S.F., accusati di aver messo in scena il colpo. Il processo per i due, che hanno scelto il rito ordinario, inizierà il prossimo 14 luglio davanti al tribunale di Avellino. La vicenda, che sembrava una rapina, si è rivelata essere un furto aggravato pianificato in combutta con un dipendente del centro.
La messa in scena risale allo scorso 6 gennaio. Quel giorno, due uomini fecero irruzione nel centro scommesse, portando via l’incasso. Le indagini, però, hanno rapidamente smontato la versione della rapina. Grazie alle immagini del sistema di videosorveglianza della zona, gli inquirenti hanno scoperto la verità. I due presunti rapinatori si erano incontrati per ben due volte, presso una stazione di servizio, con il cassiere dell’agenzia, il ventitreenne A.D.A. Insieme, i tre avevano pianificato ogni dettaglio del finto colpo.
L’occhio elettronico delle telecamere, quindi, si è rivelato fatale per il piano. Le immagini hanno incastrato i tre complici, portando al loro arresto. Inizialmente, l’accusa per A.R. e S.F. era di rapina. Tuttavia, dopo gli interrogatori di garanzia, il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) ha riqualificato il reato. Poiché il cassiere era consenziente, è venuto meno l’elemento della violenza o della minaccia, trasformando l’accusa da rapina a furto aggravato dalla premeditazione e dal concorso di più persone.
I tre complici hanno scelto percorsi legali differenti. Il cassiere A.D.A., considerato l’ideatore del piano, ha scelto il rito abbreviato. Questo procedimento speciale, che garantisce uno sconto di un terzo sulla pena in caso di condanna, è stato già celebrato in primo grado. I due complici materiali, invece, andranno a processo con il rito ordinario. La richiesta di giudizio immediato da parte della Procura indica che le prove raccolte, in particolare i video, sono considerate schiaccianti, tanto da poter saltare la fase dell’udienza preliminare e andare direttamente a dibattimento. L’appuntamento in aula del 14 luglio chiarirà le loro responsabilità.