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Cipro Nord raddoppierà il numero dei suoi casinò: un nuovo hub mediorientale?

I casinò sono un'arma a doppio taglio: risorsa e problema

Oggi, 15 settembre 2025, il parlamento di Cipro Nord, lo stato autoproclamato e riconosciuto solo dalla Turchia, ha approvato una nuova e controversa legge che liberalizza completamente il settore dei casinò. La mossa, secondo il governo, è necessaria per rilanciare un’economia in profonda crisi. Tuttavia essaha scatenato le proteste dell’opposizione e di parte della società civile. In molti infatti temono un’esplosione della criminalità organizzata e del riciclaggio di denaro.

La nuova legge elimina le principali restrizioni esistenti. Rimuove il limite al numero massimo di casinò che possono essere costruiti e cancella la norma sulla distanza minima da scuole e centri cittadini. L’effetto immediato, secondo le stime del Financial Times, sarà il raddoppio delle case da gioco. I casinò di Cipro del Nord passeranno dai 32 attuali a 64 nel più breve tempo possibile. Il governo spera che questa espansione attiri un maggior numero di turisti, soprattutto dal Medio Oriente, per sostenere un’economia piegata dalla pandemia e dall’altissima inflazione della lira turca,.

Le critiche a questo piano sono feroci. Gli oppositori sottolineano come Cipro Nord, non essendo soggetta alle normative dell’Unione Europea, rischi di diventare un paradiso per il riciclaggio di denaro. L’economista turco-cipriota Mertkan Hamit ha avvertito che questa legge creerà “un mostro che non possiamo controllare”.Il provvedimento potrebbe isolare ulteriormente la regione a livello internazionale. Per comprendere questi timori, è fondamentale ricordare il contesto geopolitico. Ricordiamo che l’isola è divisa da 50 anni e solo la Repubblica di Cipro, a sud, è riconosciuta dalla comunità internazionale e fa parte dell’UE.

La legge introduce anche un paradosso molto controverso. In teoria, la legge di Cipro del Nord vieta ai cittadini turco-ciprioti di entrare nei casinò. Tuttavia, la nuova riforma ha depenalizzato la pratica: la sanzione è passata da un reato penale, punibile con il carcere, a una semplice multa amministrativa di massimo 50 euro. L’opposizione ha accusato il governo di ipocrisia, in quanto di fatto incoraggia il gioco d’azzardo tra i propri cittadini, pur mantenendo stretti legami con la Turchia, dove il gioco è in gran parte illegale.

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