Il mondo dell’ippica è in lutto per la scomparsa di Enzo Giordano, l’intuitivo proprietario napoletano che ha legato indissolubilmente il suo nome a quello di Varenne, il trottatore più forte di tutti i tempi. Giordano si è spento ieri all’età di 71 anni, a soli 17 giorni dal trentesimo compleanno del suo leggendario cavallo. In una coincidenza tanto straordinaria quanto commovente, proprio oggi, domenica 4 maggio 2025, Varenne è atteso per una passerella d’onore all’ippodromo di Agnano a Napoli, davanti a 10.000 persone, in occasione della 76ª edizione del Gran Premio Lotteria.
La storia di Enzo Giordano, titolare di un ufficio di cambiavalute ereditato dalla famiglia ma con una profonda passione per le corse al trotto, è una favola moderna. Nel 1998, guidato da un fiuto eccezionale (si diceva potesse “vedere” i risultati in anticipo), decise di investire i suoi risparmi – 180 milioni delle vecchie lire – su un giovane trottatore di tre anni di nome Varenne. Nonostante il cavallo avesse rotto al debutto e ci fossero dubbi su un piccolo frammento osseo, Giordano, assistito dal driver Giampaolo Minnucci e dall’allenatore Jori Turja, non esitò e anticipò altri potenziali acquirenti, assicurandosi quello che sarebbe diventato un mito.
Sotto i colori della Scuderia Dany di Giordano, Varenne ha scritto pagine indelebili del trotto mondiale, vincendo tutto: il Derby a Roma, due Prix d’Amérique, due Elitlopp e ben tre edizioni del Gran Premio Lotteria proprio ad Agnano (dal 2000 al 2002), accumulando premi per 6 milioni di euro. Divenne un’icona celebrata anche al di fuori dell’ippica, ispirando persino una canzone di Enzo Jannacci. Il suo successo proseguì anche come stallone, diventando un riproduttore di enorme valore economico.