L’insuccesso commerciale di Dragon Age: The Veilguard continua oggi 8 febbraio 2025 a far discutere. Dopo le dichiarazioni del CEO di Electronic Arts, Andrew Wilson, che ha attribuito il flop del gioco alla mancanza di elementi live service, alcuni ex sviluppatori di BioWare hanno espresso il loro disappunto, criticando apertamente la visione di EA.
Mike Laidlaw, ex creative director di Dragon Age, ha commentato ironicamente le parole di Wilson, sottolineando come trasformare un franchise single player di successo in un gioco esclusivamente multiplayer significherebbe snaturarne l’essenza e tradire le aspettative dei fan.
Anche David Gaider, altro veterano di BioWare, ha espresso il suo disaccordo con la strategia di EA, consigliando al publisher di concentrarsi su ciò che ha reso la serie Dragon Age amata dal pubblico, seguendo l’esempio di Larian Studios, che ha riscosso grande successo con Baldur’s Gate 3, un RPG single player con una forte componente narrativa.
L’ex sviluppatore di BioWare ha poi aggiunto che, considerando il ritorno della serie dopo dieci anni di assenza, EA si aspettava probabilmente cifre da record mai arrivate. Tuttavia, questo non significa necessariamente che il gioco sia un fallimento. La spinta verso i giochi live service e le esperienze multigiocatore potrebbe snaturare l’essenza della serie, che ha sempre privilegiato la componente narrativa e il single player.
Resta da vedere se EA terrà conto delle critiche e rivedrà la sua strategia per i futuri capitoli di Dragon Age, o se continuerà a perseguire la strada dei giochi online e delle esperienze condivise.