Oggi, 6 dicembre 2025, l’attenzione dei videogiocatori è catturata da un titolo che mescola tensione, fantascienza e un’ambientazione inaspettatamente familiare. ARC Raiders è finalmente arrivato e sta ridefinendo il genere degli “extraction shooter” con una premessa affascinante: sopravvivere in una versione distopica e devastata di Napoli. La città partenopea, irriconoscibile ma costellata di indizi come pizzerie fantasma e lo spazioporto di Acerra, è il teatro di una guerra brutale tra umani e macchine aliene.
Il cuore del gioco è il ciclo di rischio e ricompensa tipico del genere. I giocatori lasciano il rifugio sotterraneo di “Speranza” per avventurarsi in superficie, dove devono recuperare risorse preziose. La tensione è costante: se si muore, si perde tutto l’equipaggiamento portato con sé. L’obiettivo è raggiungere gli ascensori per l’estrazione, ma questi possono disattivarsi durante la partita, costringendo a corse disperate verso uscite più lontane e pericolose.
Il mondo di gioco non è solo visivamente impressionante, con una grafica che rivaleggia con Battlefield 6, ma è anche un ecosistema letale. Oltre alle gigantesche macchine robotiche controllate dall’IA, la minaccia più grande sono gli altri giocatori. Non ci sono regole: gli incontri con altri esploratori finiscono quasi sempre in sparatorie immediate per il controllo del bottino. Solo la comparsa di robot gigante può portare a tregue momentanee, destinate a infrangersi non appena il nemico comune viene abbattuto.
Nonostante qualche critica a un sistema di inventario un po’ confuso e rigido, ARC Raiders riesce a creare quella chimica perfetta che spinge a dire “ancora una partita”. La progressione del personaggio, l’acquisto di armi migliori nei negozi di Speranza e l’adrenalina dell’estrazione finale rendono ogni incursione memorabile. Disponibile su PC, Xbox Series X|S e PlayStation 5, il gioco è tradotto in italiano nei testi e si candida a essere uno dei fenomeni multiplayer di questo fine 2025.







