Oggi, 10 dicembre 2025, l’Australia scrive la storia. È l’Australia il primo Paese al mondo a vietare i social media ai minori di 16 anni. La legge entra in vigore subito. Le conseguenze per l’ecosistema videoludico sono immediate e profonde.
Tra le piattaforme bloccate ci sono giganti come Twitch, YouTube e Reddit. Questi non sono semplici social, ma i pilastri della cultura gaming moderna. Da oggi, i giovani australiani perdono l’accesso alle dirette dei loro streamer preferiti. Niente più tornei di eSports seguiti in tempo reale. Niente più tutorial, guide strategiche o “let’s play” su YouTube.
Il blocco di Reddit recide un altro legame vitale. I ragazzi non potranno più partecipare alle discussioni sulle community dei loro giochi del cuore. Viene meno il confronto su teorie, lore e aggiornamenti, isolando i giocatori più giovani dal dibattito globale. Il videogioco rischia di tornare a essere un’esperienza puramente privata e solitaria, priva della componente di condivisione che oggi è centrale.
Il Primo Ministro Anthony Albanese è stato chiaro. Vuole che i ragazzi “mollino il telefono” per fare sport o leggere libri. L’intento è proteggere la salute mentale e fermare il bullismo. Le piattaforme che non bloccheranno gli account rischiano multe fino a 49,5 milioni di dollari australiani.
Tuttavia, Meta ha sollevato un’obiezione critica che tocca anche il gaming. Il rischio è che i giovani si spostino su app meno sicure e non moderate. Inoltre, con i social ufficiali bloccati, le chat vocali e testuali interne ai giochi online (come quelle di Fortnite o Roblox) potrebbero diventare le uniche piazze digitali rimaste, aumentando il carico di moderazione per gli sviluppatori.
