Ultime Notizie

Casinò di Lugano, banchiere condannato: rubava per giocare

Luci e ombre come in un film al casinò

Oggi, 3 luglio 2025, si rende nota la sentenza emessa dalle Corti Criminali di Lugano in un caso che unisce criminalità finanziaria e dramma umano. Un ex direttore di banca della città è stato condannato a due anni di carcere con sospensione della pena. L’uomo era accusato di truffa aggravata e falsità in documenti. Ha ammesso di essersi appropriato di ingenti somme di denaro dai conti dei suoi clienti per alimentare la sua grave dipendenza dal gioco d’azzardo. Il processo, svoltosi martedì u.s. con rito abbreviato, ha messo fine a una vicenda di fiducia tradita.

Il meccanismo della frode era tanto semplice quanto spregiudicato. L’imputato, sfruttando la sua posizione di alto profilo e il rapporto di fiducia con la clientela, falsificava le firme sui documenti. In questo modo, riusciva a dirottare il denaro verso i propri conti. L’ammontare totale della somma sottratta è enorme: le stime parlano di una cifra compresa tra 600.000 e 700.000 franchi svizzeri. Un patrimonio accumulato nel tempo, tradimento dopo tradimento, per soddisfare un bisogno compulsivo di giocare.

Dietro questo crimine si nascondeva infatti una grave forma di ludopatia. La dipendenza dell’uomo era così forte che, dopo essere stato bandito da tutti i casinò del Canton Ticino, aveva continuato a giocare nell’unica struttura che gli era rimasta accessibile: il casinò di Campione d’Italia. Il suo percorso criminale si era interrotto nel febbraio 2023 con il suo arresto. Dopo aver trascorso due settimane in carcere, aveva intrapreso un percorso di riabilitazione per combattere la sua dipendenza.

La condanna a due anni con la sospensione condizionale significa che l’uomo non tornerà in prigione, a patto che non commetta altri reati durante il periodo di prova. Durante il processo, il presidente della Corte, Paolo Bordoli, ha usato parole molto dure. Ha sottolineato come l’imputato abbia “violato e tradito la fiducia delle persone che si fidavano di lei”. L’ex direttore ha ammesso le sue colpe, descrivendo il suo stato mentale all’epoca dei fatti. “Le pulsioni che provavo quando giocavo non mi facevano rendere conto di quel che stavo causando e di quel che stavo facendo”, ha dichiarato in aula. Il caso rimane un monito sulla devastante spirale della ludopatia e sulle sue tragiche conseguenze.

[vc_raw_js]JTNDc2NyaXB0JTIwYXN5bmMlMjBzcmMlM0QlMjJodHRwcyUzQSUyRiUyRnBhZ2VhZDIuZ29vZ2xlc3luZGljYXRpb24uY29tJTJGcGFnZWFkJTJGanMlMkZhZHNieWdvb2dsZS5qcyUzRmNsaWVudCUzRGNhLXB1Yi01MTY2NjA4NTQ3NDc0OTYxJTIyJTBBJTIwJTIwJTIwJTIwJTIwY3Jvc3NvcmlnaW4lM0QlMjJhbm9ueW1vdXMlMjIlM0UlM0MlMkZzY3JpcHQlM0UlMEElM0MlMjEtLSUyMEFydGljb2xvJTIwLS0lM0UlMEElM0NpbnMlMjBjbGFzcyUzRCUyMmFkc2J5Z29vZ2xlJTIyJTBBJTIwJTIwJTIwJTIwJTIwc3R5bGUlM0QlMjJkaXNwbGF5JTNBYmxvY2slMjIlMEElMjAlMjAlMjAlMjAlMjBkYXRhLWFkLWNsaWVudCUzRCUyMmNhLXB1Yi01MTY2NjA4NTQ3NDc0OTYxJTIyJTBBJTIwJTIwJTIwJTIwJTIwZGF0YS1hZC1zbG90JTNEJTIyNzQ1OTIzMzUyMSUyMiUwQSUyMCUyMCUyMCUyMCUyMGRhdGEtYWQtZm9ybWF0JTNEJTIyYXV0byUyMiUwQSUyMCUyMCUyMCUyMCUyMGRhdGEtZnVsbC13aWR0aC1yZXNwb25zaXZlJTNEJTIydHJ1ZSUyMiUzRSUzQyUyRmlucyUzRSUwQSUzQ3NjcmlwdCUzRSUwQSUyMCUyMCUyMCUyMCUyMCUyOGFkc2J5Z29vZ2xlJTIwJTNEJTIwd2luZG93LmFkc2J5Z29vZ2xlJTIwJTdDJTdDJTIwJTVCJTVEJTI5LnB1c2glMjglN0IlN0QlMjklM0IlMEElM0MlMkZzY3JpcHQlM0U=[/vc_raw_js][vc_raw_js]JTNDYW1wLWFkJTIwd2lkdGglM0QlMjIxMDB2dyUyMiUyMGhlaWdodCUzRCUyMjMyMCUyMiUwQSUyMCUyMCUyMCUyMCUyMHR5cGUlM0QlMjJhZHNlbnNlJTIyJTBBJTIwJTIwJTIwJTIwJTIwZGF0YS1hZC1jbGllbnQlM0QlMjJjYS1wdWItNTE2NjYwODU0NzQ3NDk2MSUyMiUwQSUyMCUyMCUyMCUyMCUyMGRhdGEtYWQtc2xvdCUzRCUyMjc0NTkyMzM1MjElMjIlMEElMjAlMjAlMjAlMjAlMjBkYXRhLWF1dG8tZm9ybWF0JTNEJTIycnNwdiUyMiUwQSUyMCUyMCUyMCUyMCUyMGRhdGEtZnVsbC13aWR0aCUzRCUyMiUyMiUzRSUwQSUyMCUyMCUzQ2RpdiUyMG92ZXJmbG93JTNEJTIyJTIyJTNFJTNDJTJGZGl2JTNFJTBBJTNDJTJGYW1wLWFkJTNF[/vc_raw_js]

Articoli Simili

Exit mobile version