Alla vigilia di Natale oggi 24 dicembre 2025, il Casinò di Lugano si ritrova con un “regalo” decisamente sgradito sotto l’albero. Ieri sera infatti, è emersa la necessità impellente di saldare un vecchio conto con i “rivali” della Casinò Locarno SA. La cifra sarebbe imponente: circa 8 milioni di franchi. La casa da gioco non può farcela da sola.
Tutto nasce da un fantasma del passato. Nel 2001, le due società firmarono l’accordo “Accento”. Era un patto di non belligeranza per spartirsi le concessioni federali. Chi avesse ottenuto la licenza di tipo A (che andò a Lugano) avrebbe dovuto compensare l’altro. Lugano in seguito disconobbe l’intesa, innescando una guerra legale ventennale.
Ora i nodi sono venuti al pettine. Una sentenza di settembre ha confermato un debito di 4,73 milioni per il periodo 2002-2005. Aggiungendo le pretese per gli anni successivi fino al 2021, il totale schizza sopra gli 8 milioni. Il Municipio di Lugano è dovuto intervenire d’urgenza. L’Esecutivo ha approvato un principio di sostegno straordinario fino a un massimo di 8,55 milioni di franchi.
Il municipale Marco Chiesa sta studiando le modalità tecniche dell’operazione. Non c’è un piano B: il debito va onorato. Le strade percorribili sono due. La prima è un aumento di capitale del casinò, con l’emissione di nuove azioni. La seconda ipotesi prevede la vendita dell’immobile (o di una sua parte) alla Città stessa, che ne diventerebbe proprietaria diretta.
La questione è delicata anche per le casse pubbliche. Lugano aveva infatti previsto di vendere le proprie quote del Casinò nel 2027 per incassare liquidità. Ora, invece, deve prima investire per sanare la situazione. La palla passerà al Consiglio Comunale all’inizio del 2026, mentre sullo sfondo rimane ancora un ultimo ricorso pendente al Tribunale Federale.




