E’ di questa mattina, 18 agosto, l’annuncio di fortnite bloccato sul app store. Apple risponde cosi alla polemica aperta da fortnite che aveva avviato microtransazioni fuori dall’app store. E quindi senza pagare commissioni ad Apple.
In realtà ad essere bloccato sarà solo lo scarico (download) del gioco. Per chi lo ha già, tutto continuerà come prima. Chi ha ragione o torto in questa polemica multimilionaria ?
Fortnite, di proprietà dei cinesi di Tencent, ha accettatto avvantagiosendene delle condizioni previste dal contratto. E con questa polemica sta ottenendo ulteriore pubblicità e dando motivazioni ai nuovi clienti. Ed è ancora in utile pur dando il 30% ad Apple.
Occorre ricordare infatti che la distinzione tra gambling e giochi online non per soldi è molto più sottile di quel che sembra; anche su fortnite e gli altri giochi si fanno di continuo piccoli acquisti. E se non si diventa poveri economicamente, sicuramente si spende di piu di una risorsa ancora piu scarsa, il tempo.
Va però detto che la battaglia in un mondo perfetto non è campata per aria e meriterebbe sponsor e motivazioni piu nobili di Epic Games. E magari dotati di strumenti legislativi.
Google e Apple sono diventati talmente grandi da essere indispensabili a certi fini. Ma ,il secondo ancor piu del primo, sono Stati a se, che decidono per tutti. E se veniva regolata la Vucciria del quadro di Guttuso che vi proponiamo, forse anche questi mercati virtuali qualche regola….
E’ certamente giusto che si paghi il servizio offerto sullo store e forse anche che non si possa,una volta avuto successo, sganciarsi senza costi. Ma ad esempio, senza regole, teoricamente domani Apple potrebbe imporre una commissione ancora piu alta ai negozi online che sono sul suo store portandole al fallimento. E potrebbe poi mettersi lei stessa a fare quelle attività, che altrimenti non starebbero in piedi.
Noi non crediamo che sia nelle intenzioni , ma è un dato di fatto che i due store attraverso cui mezzo mondo gioca e non solo siano nelle mani di due soggetti privati , senza regole scritte da soggetti eletti democraticamente. Riuscire a tutelare concorrenza e pluralità sarà sempre più difficile, ma è importante cominiciare un percorso. Occorre definire delle prime regole, che senza arrivare al servizio universale e all’obbligo di interconnessione che hanno fatto la storia della telefonia, possono tuttavia avviare un percorso di controllo democratico. A tutela di consumatori e concorrenza.
Sempre in ipotesi che esista un luogo dove farlo (quale è lo Stato di una multinazionale globale?) e che i suoi organismi siano indipendenti e corretti.