Oggi, 6 luglio 2025, il caso del delitto di Garlasco torna a far discutere, con nuovi dettagli emersi dalla trasmissione “Chi l’ha visto?”. A quasi dieci anni dalla condanna definitiva di Alberto Stasi per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi, avvenuto nel 2007, la riapertura delle indagini su un nuovo sospettato, Andrea Sempio, continua a sollevare dubbi e interrogativi. Al centro della discussione ci sono prove scientifiche contestate e un dettaglio della scena del crimine finora trascurato: una console per videogiochi.
La nuova inchiesta su Garlasco ruota attorno a due elementi chiave. Il primo è una traccia, nota come “impronta 33”, che secondo i primi rilievi presentava 15 punti di corrispondenza con la mano di Sempio. Questa certezza, però, ora vacilla. Una consulenza della difesa di Sempio ha ridotto i punti certi a soli 5, parlando di “errori interpretativi”. A sorpresa, anche una perizia di parte della famiglia Poggi esclude che l’impronta sia di Sempio, trovando un solo punto in comune. La battaglia tra i periti è aperta, con i legali che parlano di “operazione terroristica” da un lato e cautela dall’altro.
Ma è un altro dettaglio a catturare l’attenzione. Al momento del ritrovamento del corpo di Chiara, il 13 agosto 2007, la televisione in salotto era accesa. Dalle fotografie scattate all’epoca, sembra che qualcuno stesse usando una console per videogiochi. Questo elemento diventa cruciale perché la villetta dei Poggi era un punto di ritrovo per il fratello della vittima, Marco, e i suoi amici, tra cui lo stesso Andrea Sempio. Il gruppo si riuniva spesso proprio per giocare insieme. All’epoca i videogame erano un passatempo meno diffuso, quindi più unico e significativo.
Da qui nasce un’ipotesi alternativa e potente. Il DNA di Sempio, trovato in minima parte sotto le unghie di Chiara, potrebbe non essere il risultato di una colluttazione. Potrebbe, invece, essere stato trasferito in modo indiretto e innocente, magari attraverso la condivisione di un joystick. Questa teoria, se verificata, cambierebbe radicalmente il quadro accusatorio. Il problema è che né la console né i joystick furono mai repertati dagli inquirenti nel 2007. Un potenziale errore investigativo che oggi rende impossibile qualsiasi analisi su quegli oggetti.