Buona Pasqua! Oggi, domenica 20 aprile 2025, in tutta Italia l’attesa è finita: si scartano le uova di cioccolato. Al di là della dolcezza, gran parte dell’emozione, specialmente per i bambini, sta nello scoprire la sorpresa nascosta all’interno. Ma come è nata questa usanza di abbinare un dono all’uovo pasquale? È una storia che mescola simbolismo antico, lusso e innovazione dolciaria.
Fin dall’antichità, l’uovo è simbolo di vita nuova e rinascita, legato alle feste di primavera. Il Cristianesimo ha ripreso questo potente simbolo associandolo alla Resurrezione di Cristo e al sepolcro vuoto. Per secoli, scambiarsi uova vere decorate (spesso sode e colorate) è stato un gesto augurale tipico della Pasqua, un dono semplice ma carico di significato.
L’idea di celare un “tesoro” all’interno dell’uovo, tuttavia, raggiunse l’apice della raffinatezza con le celeberrime uova imperiali create da Peter Carl Fabergé per gli zar russi tra fine ‘800 e inizio ‘900. Questi capolavori di gioielleria contenevano miniature e meccanismi sorprendenti, fissando nell’immaginario collettivo l’associazione tra uovo pasquale e meraviglia celata, anche se erano oggetti di lusso inaccessibili ai più e non commestibili.
La vera democratizzazione della sorpresa avvenne grazie al cioccolato. Quando i pasticceri europei, nel corso dell’Ottocento, perfezionarono la tecnica per creare uova di cioccolato cave, si aprì la possibilità concreta di inserirvi all’interno piccoli oggetti. Nel XX secolo, questa pratica si diffuse enormemente in molti paesi, Italia in primis, unendo la bontà del cioccolato alla gioia della scoperta di un piccolo regalo, un giocattolo o un ninnolo.
In Italia, questa tradizione è particolarmente radicata e sentita, con una predilezione per uova spesso grandi e riccamente confezionate, che contengono sorprese spesso significative e attese, rendendo lo “scarto dell’uovo” un momento centrale dei festeggiamenti pasquali in famiglia.