Una fumata bianca dal comignolo della Cappella Sistina ha annunciato al mondo l’elezione del nuovo Sommo Pontefice: il Cardinale che guiderà la Chiesa Cattolica a partire dal 9 maggio 2025 ha scelto il nome di Leone XIV. Con sorpresa e commozione la folla di fedeli radunata in Piazza San Pietro ha accolto la notizia, non solo per l’importanza del momento, ma perché il nuovo Papa non figurava tra i nomi più gettonati nelle previsioni della vigilia.
Nelle settimane precedenti il Conclave, infatti, il “Toto-Papa” sui mercati delle scommesse internazionali (dove è consentito puntare su tale evento, a differenza dell’Italia) e le analisi degli esperti vaticanisti avevano indicato altri porporati come favoriti. Sebbene in Italia fossero vietate, all’estero prosperavano le scommesse sul successore di Pietro. Ma come avevamo raccontato, il Cardinale Prevost non era fra i favoriti. Dunque ancora una volta beffati allibratori e bookmaker, di certo alle prese con una consegna quantomai inusuale. Favoriti, con quote di scommessa sotto alle cinque volte la posta, erano Parolin, Tagle e Zuppi. Prevost era fra i papabili, ma poco quotato.
Figure considerate di continuità o potenziali innovatori avevano catalizzato l’attenzione e gran parte delle puntate, con quote che riflettevano una maggiore probabilità di elezione. Il nome dell’allora Cardinale ora asceso al Soglio Pontificio come Leone XIV, invece, circolava nelle retrovie, considerato un “outsider” con quote decisamente più alte, a testimonianza di come la sua candidatura fosse ritenuta meno probabile dalla maggior parte degli osservatori e degli scommettitori.