Poco prima di dicembre l’opinione pubblica thailandese era rimasta assai scossa dalla notizia del terribile incendio che ha divorato da cima a fondo un casinò cambogiano, provocando oltre 30 vittime.
Di queste, molte erano di nazionalità thailandese, e si erano recati nella casa da gioco di Poipet per sfuggire alla dura politica repressiva nei confronti del gioco d’azzardo messa in atto dalle autorità della Thailandia.
Oggi 16 gennaio 2023 si apprende che, sull’onda delle proteste, una speciale commissione governativa thailandese si occuperà di valutare il possibile impatto economico dell’apertura di una casa da gioco nel regno del Siam (Thailandia).
La commissione sarebbe particolarmente interessata a cercare di capire quali benefici economici la liberalizzazione del gioco porterebbe, sia sul piano fiscale che su quello occupazionale.
Per ora le autorità pensano ad un singolo resort, destinato principalmente agli occidentali. Se però il rapporto finale dovesse assumere toni particolarmente incoraggianti le camere legislative potrebbero prendere in considerazione la costruzione di casinò finalizzati ad ospitare una clientela locale.
In questo modo si infliggerebbe inoltre un duro colpo al gioco illegale e semi-illegale che si pratica in molti casinò frontalieri della vicina Cambogia, teatro della tragedia di dicembre.
