L’edizione domenicale del New York Times è in assoluto uno dei contenitori di notizie più letti dell’intero comparto dell’editoria giornalistica. Ogni settimana milioni di acquirenti in tutto il mondo accedono alle notizie del NYT fisicamente o virtualmente.
Nell’uscita di oggi 16 gennaio 2022 colpisce un lungo pezzo pesantemente critico contro la scelta di inserire gli NFT all’interno dei videogames.
L’articolo contiene le opinioni di vari videogiocatori che si dicono delusi o amareggiati per la progressiva inclusione dei non-fungible token all’interno dei loro giochi preferiti. In molti infatti ravvedono nella pratica un banale tentativo di ottenere più denaro dai giocatori, vendendo loro oggetti virtuali ulteriori dopo l’acquisto a sua volta vieppiù oneroso .
La critica non pare essere casuale. Ieri ha sollevato infatti molto clamore l’asta di Konami di cui abbiamo parlato.
La casa di sviluppo di videogiochi giapponese ha venduto degli NFT a tema Castelvania per un prezzo individuale di circa 12.000$.
Una mossa promozionale, che i giocatori citati dal NYT temono però non sia che l’inizio di un qualcosa di più ampio. La più grande diffidenza è quella di chi crede che gli NFT possano sostituire le normali customizzazioni, obbligando il giocatore a continui micropagamenti.
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