Non si placa la bufera che ha reso rovente l’estate del consiglio regionale valdostano e del casinò di La Vallée.
La corte dei conti, con una sentenza definitiva sul tema, ha confermato le condanne pecuniarie, che si accompagneranno a quelle accessorie di ineleggibilità sub condicione, per 18 consiglieri.
La Corte ha sindacato in senso negativo l’avallo di una scelta gestionale di ricapitalizzazione nella quale ha rilevato, se non il dolo, quantomeno la colpa grave.
I singoli consiglieri dovrebbero dunque versare all’erario multe severissime. Un boccone amaro per loro che proprio non va giù: oggi 17 settembre 2021 si discute ancora più vivamente del parere presentato in consiglio regionale due giorni addietro.
In particolare, l’opinione si divide fra i sostenitori e i detrattori della tesi che sostiene l’assoluta carenza di potere dei giudici dei conti. Infatti, secondo i primi, numerosi in Consiglio, i provvedimenti di sostegno al casinò di La Vallée sarebbero coperti dalle garanzie di autonomia statuaria regionale.
I perplessi non mancano. Più di un giurista ha definito completamente infondata infatti la carenza assoluta di potere. Va rimarcato però che, se la tesi dovesse raggiungere la maggioranza in seno al Consiglio, vi sarebbero importanti conseguenze. Potrebbe profilarsi perfino un giudizio di conflitto di attribuzione fra poteri dello Stato davanti alla Corte Costituzionale.