In arrivo ad aprile, “Stellar Blade” si preannuncia come un titolo rivoluzionario nel panorama dei videogiochi d’azione e avventura. Sviluppato da Shift Up e pubblicato da Sony Interactive Entertainment, il gioco, ad oggi 5 febbraio 2024 ormai in piena campagna di lancio, promette di immergere i giocatori in un universo narrativo ricco e avvincente, con un gameplay innovativo che sfida i confini del genere. Ma non è solo l’esperienza di gioco a suscitare attenzione: “Stellar Blade” si distingue anche per un approccio al doppiaggio che ha suscitato qualche malumore.
Con 22 lingue disponibili per i sottotitoli e 9 per il doppiaggio, “Stellar Blade” garantirà che giocatori di tutto il mondo possano godere appieno dell’esperienza. Questa scelta riflette un impegno crescente verso l’inclusività e l’accessibilità nel mondo dei videogiochi, riconoscendo l’importanza di un’ampia portata globale.
Tuttavia, la decisione di limitare il doppiaggio giapponese esclusivamente al Giappone ha suscitato discussioni, evidenziando le complesse dinamiche tra localizzazione e distribuzione globale. Questa scelta, influenzata da questioni di diritti e licenze specifiche per i doppiatori, solleva interrogativi simili a quelli affrontati in altri grandi franchise, come “Yu-Gi-Oh” e “Pokémon”, dove la gestione della lingua giapponese si è distinta per decisioni volte a mantenere coerenza e accessibilità su scala internazionale.
Ad esempio, le carte di Yu-Gi-Oh non possono essere usate nei tornei internazionali. I Pokémon, invece, hanno nomi diversi tra Giappone ed estero e le versioni delle vecchie cartucce a volte non erano nemmeno compatibili.
La strategia di localizzazione di “Stellar Blade” si inserisce in un contesto più ampio in cui i titoli giapponesi sono spesso un caso a sé. Numerosi motivi, dalla lunga tradizione giapponese a ragioni pratiche legate al formato dei caratteri, portano da sempre le case nipponiche a produrre, in pratica, due versioni degli stessi giochi.
E così sarà anche per Stellar Blade: la versione di Tokyo avrà caratteristiche, seppur lievemente, diverse da tutte le altre. Non una chiusura, ma una scelta estrema di localizzazione e verticalizzazione sul mercato nazionale, assai florido per i videogames.