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Pokémon e… “company”: una battaglia legale vinta, ma la guerra continua?

The Pokémon Company ha recentemente vinto una lunga battaglia legale contro due software house cinesi, Guangzhou Maichi Network Technology e Khorgos Fangchi Network Technology, colpevoli di aver creato un clone mobile dei famosi giochi Game Freak. Dopo due anni di dispute legali, il colosso giapponese ha ottenuto un risarcimento, seppur inferiore ai 75 milioni di dollari inizialmente richiesti. L’accordo raggiunto in data 25 febbraio 2025 prevede anche scuse pubbliche da parte delle aziende cinesi.

Questa vittoria legale sottolinea l’importanza della tutela della proprietà intellettuale nel settore dei videogiochi, dove le violazioni possono causare ingenti danni economici e di immagine. The Pokémon Company ha dimostrato di attivarsi subito ella difesa dei suoi diritti, intraprendendo azioni legali contro altri “imitatori” dei suoi celebri mostriciattoli.

Ma la guerra contro i cloni è tutt’altro che finita. L’attenzione è ora rivolta a “Palworld”, un nuovo gioco che ha suscitato un acceso dibattito per le sue numerose somiglianze con i Pokémon. Il gioco, sviluppato da Pocketpair, presenta creature e meccaniche di gioco che ricordano da vicino i mostriciattoli di Nintendo, tanto da far temere un’imminente azione legale da parte di The Pokémon Company. Tuttavia i sostenitori di Pocketpair ritengono che i giochi in realtà abbiano meno in comunque di quanto sembri, e che le somiglianze siano superficiali.

La somiglianza tra “Palworld” e i Pokémon ha riacceso un dibattito che risale agli anni ’90, quando un altro franchise, Digimon, emerse come diretto concorrente dei Pokémon. Entrambi i franchise presentavano creature da collezionare e far combattere, ma Digimon si distingueva per un’estetica più “adulta” e una narrazione più complessa.

La rivalità tra Pokémon e Digimon ha segnato un’epoca, con i fan divisi tra i due franchise. Oggi, “Palworld” si inserisce in questo solco, proponendo un’alternativa ai Pokémon che, pur ispirandosi chiaramente ad essi, cerca di tracciare una propria identità. Resta da vedere quali contromosse studierà Nintendo. Intanto, gli imitatori cinesi hanno appreso la lezione: nessuna impunità per i cloni spudorati.

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