Tutta l’America sta seguendo in queste ore con interesse la questione che si sta svolgendo attorno ad un gruppo di studenti pro-LGBTQ della Yeshiva University.
Gli studenti hanno querelato il proprio ateneo di fronte alla massima autorità dello Stato di New York, ossia la Corte Suprema dello Stato.
Riportiamo con ordine i fatti. Anzitutto è importante sapere che la Yeshiva University è una prestigiosa università privata di Manhattan di ispirazione ebraica ortodossa. Malgrado ciò la scuola è dal 1969 registrata come aconfessionale, e la partecipazione in attività religiose è opzionale, tanto che moltissimi iscritti provengono ormai da diversi retroterra culturali.
Negli scorsi due anni un gruppo di studenti LGBTQ ha avanzato tre volte la richiesta di essere riconosciuto come club, vedendosi negata l’accettazione sulla base di motivazioni religiose filosofiche. Tali approcci sono assai distanti dalla sensibilità sul tema della maggioranza degli americani moderni.
Gli studenti, vista l’impossibilità di risolvere la questione per via interna, hanno deciso di ricorrere al supremo giudice di New York. D’altro canto in America è ben raro che una questione politica, qual è questa senza dubbio, non venga per una via o per l’altra riproposta davanti ad un Tribunale.
La questione divide ora l’opinione pubblica statunitense, nonché quella israeliana, dati i particolari legami della Yeshiva University con tale Nazione. La decisione spetterà però ai giudici, chiamati ad operare con una sensibilità particolare, dovuta all’approccio casistico della common law.