Non sono tempi facili per Ubisoft. Il colosso francese ha dovuto fare i conti con investimenti che non hanno dato i ritorni sperati. È così che oggi 15 gennaio 2024 la direzione si trova a dover cercare nuove strade per racimolare capitale con cui finanziare i videogiochi tripla A.
Da tempo del resto il lievitare dei costi ha imposto una revisione delle linee di sviluppo. Il pubblico è esigente e le cifre per la progettazione e realizzazione di un videogioco all’ultimo grido richiedono sempre più spesso joint ventures.
Tencent, che attualmente possiede un piccolo pacchetto azionario in Ubisoft, potrebbe incrementare la sua presenza, secondo voci che oggi si fanno insistenti tra gli analisti.
L’aumento avverrebbe con il favore della famiglia francese Guillemot che possiede al momento circa il 30% dei diritti di voto.
Una sinergia tra la leadership storica con base a Parigi e i cinesi di Tencent è solo ipotetica. Ma se si realizzasse, si prospetterebbe un futuro appassionante per Ubisoft che non soltanto amplierebbe le capacità di sviluppo mobile, ma avrebbe un atout da spendere nel rampante mercato del lontano oriente.
Gli ultimi Assassin’s Creed, ambientati in Asia, hanno già contribuito allo sviluppo dei legami tra Ubisoft e producer locali che hanno fornito ampi aiuti in termini di localizzazione.
