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Gioco d’azzardo Patologico, Via Libera al Fondo da 44 Milioni

Gioco d'azzardo e salute mentale

Oggi, 11 luglio 2025, arriva un passo avanti decisivo nella lotta al disturbo da gioco d’azzardo in Italia. La Conferenza Stato-Regioni, presieduta dal Ministro Roberto Calderoli, ha dato il suo via libera definitivo. Ha espresso parere favorevole sullo schema di decreto del Ministero della Salute per la ripartizione del Fondo per il Gioco d’Azzardo Patologico (GAP) per l’anno 2024. L’approvazione sblocca di fatto lo stanziamento di 44 milioni di euro destinati a tutto il territorio nazionale.

Questo via libera rappresenta il passaggio burocratico cruciale che trasforma il piano da una proposta a un’azione concreta. Con il parere favorevole delle Regioni, il Ministero della Salute può ora procedere con l’adozione formale del decreto. Questo darà il via all’assegnazione effettiva delle risorse. Ogni Regione e Provincia Autonoma riceverà la propria quota, calcolata in base ai criteri del riparto del Fondo Sanitario Nazionale. I fondi sono finalizzati a potenziare la rete dei servizi pubblici dedicati alla prevenzione, alla cura e alla riabilitazione dalla ludopatia.

La palla passa ora direttamente alle amministrazioni locali. A seguito dell’adozione del decreto, le Regioni avranno 60 giorni di tempo per presentare al Ministero i loro piani operativi dettagliati. Dovranno specificare come intendono utilizzare le risorse ricevute, indicando obiettivi, indicatori di monitoraggio e i soggetti attuatori, come le ASL e i SER.D (Servizi per le Dipendenze Patologiche). Questi piani dovranno concentrarsi su interventi concreti per aiutare i cittadini e le famiglie che affrontano le conseguenze della dipendenza dal gioco.

La lotta alla ludopatia è una sfida complessa che richiede un impegno costante e coordinato. Il disturbo da gioco d’azzardo è una patologia con pesanti ricadute sanitarie, sociali ed economiche. L’approvazione di questo riparto è dunque una notizia fondamentale. Garantisce la continuità dei servizi esistenti e permette di pianificare nuove iniziative, soprattutto nel campo della prevenzione rivolta ai più giovani. È la conferma dell’impegno delle istituzioni, sia a livello centrale che regionale, nel contrastare una piaga sociale che richiede risposte strutturate e risorse adeguate.

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