Ubisoft si trova martedì 12 novembre 2024 ad affrontare una possibile class action a causa della chiusura dei server di The Crew. Due giocatori californiani hanno intentato una causa contro la compagnia, sostenendo che la disattivazione dei server ha reso ingiocabile anche la modalità single-player del gioco. Questa situazione, secondo i querelanti, rappresenta una violazione dei diritti dei consumatori, poiché Ubisoft avrebbe venduto loro un prodotto che ora non possono più utilizzare pienamente.
Una class action è un’azione legale collettiva in cui un gruppo di persone, che hanno subito un danno simile da parte dello stesso soggetto, si uniscono per intentare una causa. Se la class action contro Ubisoft venisse approvata, potrebbe coinvolgere tutti i giocatori di The Crew che si trovano nella stessa situazione dei querelanti.
Le ripercussioni di questa causa potrebbero estendersi a tutto il settore dei videogiochi. Un’eventuale sconfitta di Ubisoft potrebbe infatti creare un precedente importante, obbligando i publisher a essere più trasparenti riguardo alle conseguenze della chiusura dei server. Questo potrebbe portare a un cambiamento significativo nel modo in cui i publisher gestiscono la chiusura dei server e a una maggiore tutela dei diritti dei giocatori.
La causa contro Ubisoft solleva importanti questioni sulla conservazione dei videogiochi e sul diritto dei giocatori di accedere ai prodotti che hanno acquistato. Potrebbe rappresentare un punto di svolta nella tutela dei consumatori nel mondo dei videogiochi, contribuendo a creare un futuro in cui i giocatori avranno maggiore controllo sui giochi che acquistano e potranno continuare a goderne anche dopo la fine del loro ciclo di vita commerciale.
Anche la perdita di autonomia sulla gestione dei giochi da parte degli sviluppatori però non è da sottovalutare. Infatti gli editori videoludici potrebbero reagire imponendo clausole contrattuali o pratiche commerciali più controllate.