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La Cina usa il videogaming per rafforzare il suo appeal culturale nel mondo

La Cina sta utilizzando un nuovo e potente strumento di soft power per espandere la sua influenza globale: i videogiochi. Dimenticatevi la propaganda diretta e i messaggi espliciti. La strategia cinese è molto più sottile e pervasiva. Tencent, che controlla ad oggi 26 gennaio 2025 giganti del gaming come Riot Games (League of Legends) e Epic Games (Fortnite), continua a proiettare elementi della cultura cinese nei giochi più popolari al mondo.

Personaggi ispirati al folklore e alla mitologia cinese, ambientazioni che richiamano luoghi e tradizioni del paese, narrazioni che attinge alla storia e alla letteratura cinese: tutto contribuisce a creare un’immagine positiva e affascinante della Cina negli occhi dei giocatori. Il successo di giochi come “Black Myth: Wukong”, un action RPG ispirato al classico “Viaggio in Occidente”, dimostra il crescente interesse per i contenuti culturalmente ricchi e l’apertura del pubblico internazionale alle narrazioni non occidentali.

Questa strategia di soft power si inserisce nella più ampia iniziativa della “Digital Silk Road”, il braccio digitale della Nuova Via della Seta, che mira a promuovere l’espansione globale dei servizi digitali cinesi, incluse le piattaforme di intrattenimento.

Non mancano le preoccupazioni e le critiche nei confronti di questa strategia, in particolare per quanto riguarda il controllo statale sui contenuti e l’influenza del governo cinese sulle aziende tecnologiche. Tuttavia, è innegabile che la Cina stia utilizzando i videogiochi come un efficace strumento di diplomazia culturale, proiettando un’immagine positiva del paese e rafforzando la sua presenza sulla scena globale.

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