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L’AI Act entra in vigore: che cosa cambia per i videogiochi?

Il primo pacchetto normativo dell’AI Act è entrato in vigore, e anche l’industria dei videogiochi dovrà da oggi 11 febbraio 2025 adattarsi alle nuove regole. L’AI Act classifica i sistemi di intelligenza artificiale utilizzati nei giochi in base al rischio, e la maggior parte delle applicazioni rientra nella categoria a “rischio minimo” o “nessun rischio”. Tuttavia, ci sono alcuni aspetti importanti da considerare.

L’AI Act vieta i sistemi di intelligenza artificiale che manipolano il comportamento umano, come quelli che sfruttano le vulnerabilità dei giocatori o utilizzano tecniche subliminali. Questo potrebbe influenzare alcune pratiche di monetizzazione nei giochi, come le loot box e le microtransazioni.

Inoltre, l’AI Act introduce obblighi di trasparenza. Gli sviluppatori potrebbero dover informare i giocatori quando interagiscono con un sistema di IA, come un chatbot o un NPC generato dall’IA, se non è evidente dal contesto.

L’uso di sistemi di riconoscimento delle emozioni tramite webcam potrebbe far rientrare il gioco nella categoria “ad alto rischio”, con obblighi più severi. Anche l’utilizzo dei deepfake, come la riproduzione di persone reali, potrebbe richiedere una attenzione particolare.

L’AI Act solleva inoltre alcune questioni etiche per l’industria dei videogiochi. Sarà interessante osservare come gli sviluppatori si adatteranno alle nuove regole e se sceglieranno di creare versioni “adattate” al mercato europeo o di affrontare i temi etici a livello globale. Con l’uscita di colossal tripla A che utilizzano ampiamente l’intelligenza artificiale, sarà interessante vedere come l’AI Act influenzerà lo sviluppo e la distribuzione dei videogiochi nei prossimi anni.

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