Le musiche dei videogiochi hanno davvero bisogno di un rinnovamento. Lo sostiene in un’intervista apparsa oggi 8 marzo 2024 Nobuo Uematsu, cui dobbiamo alcune delle colonne sonore più belle della storia dei videogiochi. Il compositore ha firmato, fra gli altri, la colonna sonora di molti Final Fantasy, e in ambito videoludico è stato proprio il brano No Promises to Keep di Final Fantasy VII Rebirth.
Nell’intervista il compositore ha sostenuto di trovare molto noiose le ultime musiche dei videogame. A suo avviso, la colpa sarebbe però dei direttori artistici e creativi, che richiederebbero “musiche da film” e lascerebbero troppo poco spazio all’estro degli addetti al comparto musicale.
La musica di un videogioco, secondo Uematsu, deve essere qualcosa di unico e creativo. Un ottimo esempio sono chiaramente le musiche storiche di SuperMario: componimenti iconici, subito riconoscibili, che nascono per il gioco e non avrebbero significato senza di esso.
Tornando indietro nel tempo, sempre secondo il famosissimo compositore giapponese, che ha cavalcato la cresta dell’onda per oltre quarant’anni di produzione videoludica, il grande passo avvenne all’epoca del salto oltre gli 8-bit. Prima le musiche erano parte essenziale del gioco, e davano vita a personaggi altrimenti statici. A partire dalla PS2 gli arrangiamenti passarono in secondo piano.
Oggi il mobile è, spesso, quasi muto, visto l’utilizzo che ne fanno i giovani, che preferiscono ascoltare brani di loro scelta. Ma sulle consoles è auspicabile che le colonne sonore tornino ad essere degne dei tempi d’oro, in grado di accompagnare gli eroi in ogni avventura.