L’ambizioso progetto del metaverso, su cui Meta (ex Facebook) ha puntato al punto da ribattezzare l’intera azienda, sta incontrando notevoli difficoltà, soprattutto finanziarie. Recenti analisi riportano che la divisione Reality Labs ha accumulato perdite per oltre 46 miliardi di dollari dal 2021 ad oggi 16 aprile 2025, con ricavi che non riescono minimamente a coprire le ingenti spese di sviluppo. Questo dato eclatante è sintomatico di una realtà più ampia: la rivoluzione del gaming promessa dal metaverso tarda ad arrivare. Ma quali sono le ragioni?
Innanzitutto, l’accessibilità rimane un ostacolo. I visori VR e AR necessari per un’immersione completa sono ancora costosi per la maggior parte dei consumatori e spesso richiedono hardware potente. Inoltre, manca ancora la cosiddetta “killer application”: un’esperienza di gioco o sociale talmente innovativa e coinvolgente da spingere le masse ad adottare la nuova tecnologia. Molti giochi VR offrono esperienze valide, ma nessuna ha ancora raggiunto l’impatto universale necessario per definire un’era. Aggiungiamo limitazioni tecnologiche (ingombro dei visori, potenziale nausea, fedeltà grafica non sempre eccelsa) e un ecosistema frammentato tra diverse piattaforme non comunicanti (Horizon Worlds, Decentraland, The Sandbox, etc.), e si capisce perché l’entusiasmo iniziale si sia raffreddato.
Tuttavia, sarebbe errato dire che i concetti alla base del metaverso non stiano influenzando il gaming. Piattaforme popolarissime come Roblox, Fortnite (specialmente con la modalità Creativa e l’Unreal Editor) e VRChat incarnano già molti aspetti della visione metaversale: mondi persistenti, forte interazione sociale, economie virtuali, eventi dal vivo (concerti, anteprime) e contenuti generati dagli utenti (UGC). È qui, in questi “proto-metaversi”, che gran parte dell’innovazione sociale e interattiva sta avvenendo, spesso accessibile anche senza visori dedicati.
Cosa aspettarsi dunque per il futuro? Difficilmente vedremo un singolo “Metaverso” dominare il gaming nel breve termine. Più probabile è un’evoluzione graduale: hardware VR/AR/MR diventerà più performante, leggero ed economico; l’Augmented Reality potrebbe trovare applicazioni più immediate e meno invasive; assisteremo all’integrazione di funzionalità “metaversali” (identità digitali persistenti, asset cross-game, eventi social) all’interno dei giochi e delle piattaforme che i giocatori già utilizzano e amano. La chiave sarà offrire esperienze che siano genuinamente divertenti e utili, non solo tecnologicamente avanzate.