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Quale futuro per le colonne sonore dei videogiochi dopo il caso SIAE vs. Meta?

Negli scorsi mesi lo scontro tra la SIAE e Meta ha occupato le prime pagine di molti quotidiani italiani.

Non si è trattato di una vicenda puramente giuridica, visto che tutti quanti gli utenti dei social media ne hanno percepito gli effetti.

Per qualche settimana la stragrande maggioranza della musica italiana era sparita dalla piattaforme di Metà, per poi riapparire in seguito alla sottoscrizione di un accordo transitorio.

Adesso la polemica si è estesa, e ha contagiato altri Paesi. In America è attualmente in corso uno scontro tra la NMPA e Twitter, nel quale la associazione di editori musicali americana contesta l’utilizzo che Twitter fa della sua musica.

E i videogiochi? Un editore videoludico ha in genere un potere contrattuale meno forte rispetto ad una azienda di social media come Meta.

Al momento alcuni si avvalgono di colonne sonore originali, che la gran parte delle produzioni di in certo peso integra con richiami a brani famosi.

I piccoli publisher, tuttavia, sfruttano in gran parte musiche senza diritti, o chiedono di poter usare brani vecchi e poco conosciuti, pagandone i diritti ai proprietari.

Ad oggi 27 giugno 2023 il mondo gaming sembra ancora lontano da questi cicloni, ma la tempesta perfetta, si sa, viene all’improvviso.

E potremmo ritrovarci a giocare, da un giorno all’altro, a giochi… mutati.

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