Oggi 28 marzo 2023 la Japan Fair Trade Commission ha stabilito che l’operazione di fusione non limita la concorrenza nei settori di attività commerciale di Activision Blizzard.
La dichiarazione equivale, in pratica, ad una pre-approvazione per la fusione tra Microsoft e Activision Blizzard che, se dovesse concludersi, diverrebbe la più grande operazione commerciale mai compiutasi nel settore videogames. Sconfitta dall’istruttoria esce sicuramente la Sony, che da tempo fa pressioni affinché il merging non si realizzi.
Molti sono i timori della casa produttrice di PlayStation. Malgrado le rassicurazioni della Microsoft, Sony sa bene che la perdita del franchising di Callo of Duty infliggerebbe un duro colpo all’appetibilità della sua consolle.
Non la pensa così, evidentemente, l’antitrust giapponese. L’autorità garante per la concorrenza nipponica consente perciò a Microsoft di incassare il sostegno più esplicito tra quelli finora palesati dai regolatori.
Rimangono, a livello globale, altri Paesi le cui agenzie si esprimono più tiepidamente. In particolare il Regno Unito e gli States hanno già manifestato dubbi su una fusione “allo stato degli atti”, suggerendo la necessità di cedere alcuni rami di azienda per ottenere un assenso.
