Un sessantenne proveniente da Sarmede, vicino a Treviso, ha percepito circa €18.500 di reddito di cittadinanza in un periodo di circa due anni. Tuttavia, la Guardia di Finanza ha scoperto che nello stesso periodo ha vinto circa €255.000 alle scommesse online, senza mai dichiararle al fisco.
La giurisprudenza e la dottrina maggioritaria in Italia solitamente considerano le vincite online maturate su siti autorizzati italiani come non soggette a dichiarazione fiscale da parte del contribuente. Tuttavia, nel caso del reddito di cittadinanza, il beneficiario è tenuto a rispettare alcune regole, tra cui il divieto di scommettere o giocare online. La violazione di queste regole può comportare la decadenza immediata dell’assegno da parte dell’INPS.
Secondo quanto riferito dai media specializzati, l’uomo aveva diversi “ricchi conti gioco online” su vari concessionari italiani per giochi di scommesse e poker online, che non aveva mai dichiarato al momento della richiesta per ottenere il reddito di cittadinanza.
Tuttavia, bisogna fare attenzione ai numeri riportati dai media perché la Guardia di Finanza tiene conto delle vincite lorde e non nette. Potrebbe quindi esserci una differenza significativa tra l’importo vinto e l’importo netto effettivo, soprattutto se l’uomo ha rigiocato più volte le somme vinte e riscommesso.
In conclusione, l’uomo potrebbe essere finito nei guai perché ha infranto le regole del reddito di cittadinanza, che include il divieto di scommettere o giocare online. Ad oggi 27 luglio 2023, non disponiamo di ulteriori dettagli sulla vicenda. Se le vincite contestate dalla Guardia di Finanza fossero state scommesse multiple rigiocate, l’importo netto effettivo potrebbe essere notevolmente inferiore ai €255.000 segnalati dai media.
Anche in questo caso però per potrebbero prospettarsi, per il trevigiano, guai di natura fiscale, nonché la necessità di ripagare le eventuali spese processuali.
