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Scommesse tornano in TV: Nuovo DDL cambia tutto

Scommesse e Diritti TV nel calcio: pronta una rivoluzione?

Oggi, 14 giugno 2025, una bozza di legge delega trapelata dagli uffici legislativi scuote il mondo del calcio italiano. Il testo, passato dal Parlamento al Governo per la sua attuazione, affronta alcuni dei problemi più noti e dibattuti del settore. I capisaldi dell’intervento riguardano la gestione dei diritti tv e la reintroduzione della pubblicità legata alle scommesse sportive. Il testo potrebbe approdare nel Consiglio dei Ministri già in settimana, e pertanto c’è grande fermento e un cauto ottimismo attorno a questa possibile riforma.

Una delle novità più dirompenti sarebbe la cancellazione di fatto del “decreto dignità”. Il ddl intende infatti reintrodurre le sponsorizzazioni da parte degli operatori di scommesse per le società sportive. Le ammetterebbe “sia pure nella sola forma indiretta”. I mondi del calcio e del basket chiedevano da tempo questa importante modifica per recuperare ricavi. La bozza di legge introduce anche un prelievo sul betting. Una quota della raccolta complessiva delle scommesse (in genere si parla dell’1%) andrebbe a favore degli organizzatori degli eventi sportivi e dello sviluppo dell’impiantistica. Una parte di questa mutualità verrebbe poi destinata a finanziare un fondo per il contrasto alla ludopatia.

In materia di diritti televisivi, la legge delega mira a un altro cambiamento epocale: il superamento della legge Melandri. Il nuovo testo permetterebbe alle leghe professionistiche di cedere i diritti di trasmissione delle partite in esclusiva a un solo operatore. Questo sarebbe possibile a partire da luglio 2026. Le licenze avrebbero una durata massima di tre anni. La Serie A potrebbe però ottenere deroghe per periodi più lunghi con il parere positivo dell’Agcom. Questo meccanismo supererebbe il divieto di vendita in esclusiva in vigore da 17 anni, pensato all’epoca per favorire la concorrenza.

La bozza di legge, evidentemente ispirata da un pacchetto di misure proposto dal Senato nei mesi scorsi, propone anche una diversa redistribuzione delle risorse generate dai diritti tv. Riserverebbe una quota importante alla formazione e all’utilizzo dei giovani calciatori italiani. L’obiettivo dichiarato è affrontare la crisi di talenti che da tempo colpisce anche la Nazionale. Il testo affronta infine anche l’annoso argomento degli stadi, spingendo per ammodernamenti e sviluppo tecnologico. Il recupero delle scommesse come fonti d’incassi è destinato a generare sicuramente molte polemiche, mentre alcuni casi di cronaca hanno riportato al centro del dibattito l’importanza del gioco legale.

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