Il governo di Macao oggi 4 novembre 2022 ha diramato un comunicato con il quale ha stimato in 16 miliardi di dollari USA le entrate lorde di gioco dei casinò della città per il prossimo anno.
Poiché, per espressa scelta legislativa, l’ex colonia portoghese è l’unico posto dell’intera Cina ove i casinò fisici siano legali, questo significa che i proventi lordi di Pechino provenienti dal gioco nel 2023 saranno proprio di 16.000.000.000$.
Per raggiungere quest’ambizioso obiettivo le strutture di gioco di Macao dovranno lavorare duramente, ma dappertutto i lavori fremono e i nuovi investimenti nel settore hanno permesso un rapido risanamento del tracollo di bilancio dovuto alla pandemia da Covid-19.
L’Italia adotta, come la Cina e diversamente ad esempio dalla Confederazione Elvetica, una politica restrittiva sui casinò. Solo 4 casinò sono in attività sul territorio nazionale: uno a Venezia e gli altri vicino ai confini, e precisamente a Sanremo, in Valle d’Aosta e nell’exclave di Campione.
Secondo molti analisti politici un aumento delle strutture dedicate al gioco potrebbe favorire una più vivace concorrenza sul mercato e indurre un rinnovamento dell’offerta di gioco.
Non è raro che degli esponenti politici locali richiedano al Governo la possibilità di aprire casinò sui propri territori, ma finora Roma non ha mai risposto positivamente a queste istanze.
L’attuale Governo non prevede un intervento sull’azzardo all’interno del suo programma. Tuttavia non è possibile escludere a priori la prospettiva che l’argomento balzi agli occhi dei nuovi governanti.
