Oggi, 6 luglio 2025, il movimento per la preservazione dei videogiochi celebra una vittoria storica e inaspettata. La petizione “Stop Destroying Videogames”, lanciata tramite la piattaforma ufficiale dell’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE), ha superato la soglia di 1 milione di firme. Questo traguardo fondamentale garantisce che la Commissione Europea debba discutere la proposta. Il successo è arrivato grazie a una mobilitazione incredibile nelle ultime settimane, che ha ribaltato una situazione che sembrava ormai compromessa.
L’obiettivo della petizione è affrontare un problema sempre più sentito nell’era digitale: la morte dei giochi “live service” o sempre online. Molti titoli moderni richiedono una connessione costante ai server del produttore per funzionare. Quando un’azienda decide di interrompere il supporto, il gioco cessa di esistere, trasformando il prodotto acquistato dai consumatori in un software inutilizzabile. La petizione chiede all’Unione Europea di legiferare in merito. Vuole imporre agli editori di lasciare i giochi venduti in uno stato giocabile e di impedire la loro disattivazione remota, a meno che non forniscano ai giocatori mezzi alternativi per continuare a usarli, come patch offline o supporto per server privati.
Il raggiungimento del milione di firme è stato un vero e proprio sprint finale. A fine giugno, a quasi un anno dal lancio, le adesioni erano meno della metà del necessario. Un passaparola massiccio sui social media e il supporto di numerosi creatori di contenuti hanno però generato un’ondata di supporto, portando l’iniziativa oltre l’obiettivo. Questo dimostra una crescente consapevolezza sul tema dei diritti dei consumatori nel mercato digitale e sul valore dei videogiochi come beni culturali da preservare. Casi recenti, come la chiusura definitiva dei server del gioco di corse The Crew da parte di Ubisoft, hanno certamente contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica.
Ora la palla passa alle istituzioni europee. Grazie allo strumento dell’ICE, la Commissione Europea è obbligata a esaminare la proposta. Gli organizzatori della petizione avranno anche l’opportunità di presentare le loro argomentazioni in un’audizione pubblica al Parlamento Europeo. Sebbene questo non garantisca l’immediata creazione di una legge, rappresenta un passo cruciale. Per la prima volta, il tema della conservazione dei videogiochi e del diritto dei giocatori a utilizzare i prodotti che hanno acquistato viene portato ufficialmente all’attenzione dei legislatori europei, forzando un dibattito che non potrà più essere ignorato.