Si torna a parlare, oggi 4 ottobre 2023, della Lotteria Filantropica Italia. L’iniziativa era nata circa un anno fa sotto buoni auspici. L’idea alla base era semplice: chi gioca, acquistando il canonico biglietto della fortuna, non vince per sé ma finanzia un montepremi interamente destinato al Terzo settore e in particolare a progetti e che rispondono a bisogni sociali urgenti.
I biglietti, posti in vendita tra il primo febbraio e il trenta luglio, consistevano in donazioni di 500€, che privati ed aziende potevano effettuare e poi portare in deduzione/detrazione fiscale. Al vincitore della riffa sarebbe spettato l’onore di scegliere a quale progetto, tra quelli preselezionati, destinare l’intero montepremi, nonché quello di associare il proprio nome all’iniziativa.
L’ADM ha però ufficializzato, pochi giorni addietro, il fallimento della Lotteria Filantropica Italia. La stessa aveva raccolto un risibile gettito di 3000€, pari in tutto a sei biglietti.
Sic stantibus rebus, l’amministrazione ha ritenuto di non procedere alle estrazioni e restituire i pochi biglietti versati. Ma come si è arrivati a questo punto? Quanti soldi sono andati sprecati nell’organizzazione di una iniziativa, dotata di sito web e supporter istituzionali, non adeguatamente pubblicizzata?
Se lo chiedono i tanti interessati al mondo del gioco italiano. Un semplice sondaggio tra le grandi o le medie aziende avrebbe potuto verificare il grado di conoscenza e di adesione all’iniziativa stessa, che si è dimostrato pari a circa lo 0%. Sei imprese infatti, delle centinaia di migliaia presenti sul territorio, hanno comprato il biglietti-donazione.
Rimangono inoltre aperti dei dubbi sul futuro dell’ente gestore, la fondazione “Lotteria Filantropica Italia Ente Filantropico”, a sua volta promossa dalla Fondazione Italia Sociale, istituita dalla legge di riforma del Terzo Settore.